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20/09/2017
Serena ha 27 anni, alle spalle una laurea triennale in Mediazione Linguistica e una magistrale in Traduzione. Dopo essere venuta a conoscenza del progetto Fit For Europe ha deciso di parteciparvi, con la speranza di partire e poter migliorare così il suo livello di francese, conoscere una nuova città e magari fermarsi anche a vivere lì oltre la durata del progetto.
All’inizio del tirocinio ha lavorato presso un’azienda di tappeti elastici, France Trampoline, occupandosi della traduzione delle schede prodotto per la parte di clienti italiana e in generale della revisione totale del sito in italiano. “Purtroppo non avevo un ruolo ben preciso – racconta Serena - e alla fine del primo mese avrei dovuto iniziare a svolgere compiti di natura più commerciale; così ho deciso di cambiare”.
Serena inizia così un altro tirocinio nella Biblioteca Pablo Neruda, dove finalmente riesce a raccogliere più soddisfazioni, professionali e non. Qui le è stato insegnato tutto quello che facevano le colleghe e la responsabile, da come funzionavano i prestiti dei libri, a come realizzare una nuova classificazione di tutto il materiale; Serena si è anche occupata di organizzare delle attività ludiche per i bambini del quartiere per avvicinarli al mondo della lettura.
“Grazie a questo tirocinio ho superato i timori che avevo nel rapportarmi con un cliente/utente e anche nelle situazioni in cui non sapevo cosa fare, riuscivo a mantenere una calma che non mi era propria fino a quel momento. Posso dire di aver acquisito nuove competenze legate al problem solving e anche al lavoro di gruppo. Rifarei l'esperienza di nuovo e la consiglio a tutti”.
Quando le chiediamo cos'abbia imparato da questa esperienza, la sua risposta è chiara e sicura:” Prima di tutto che cambiare non è sinonimo di insuccesso. Cambiare stage o lavoro o università non deve essere visto come un fallimento, anzi dimostra che la persona ha fatto una sorta di esame di coscienza che ha portato alla soluzione, che in questo caso è un cambiamento.” E non possiamo che essere d’accordo con lei!
Anche se l’avventura a Bordeaux si è conclusa, Serena non si è fermata nè arresa: “Ora mi trovo a Lisbona e sto seguendo una formazione per Teleperformance. Dire di lavorare in un call-center non è il massimo forse, ma almeno qualcuno mi ha proposto qualcosa e aiutare a risolvere i problemi è un lavoro che mi piace. Il mio progetto è di rimanere qui a lungo, Lisbona è una città magnifica; se poi arrivassero proposte migliori, sarei disposta a cambiare e mettermi di nuovo in viaggio.”
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